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venerdì 20 luglio 2012

Volto di modella

Rieccomi dopo molti mesi.
Ho deciso di pubblicare un disegno che ho realizzato per testare l'uso di alcune matite acquistate tempo fa (non meno di due anni), e non ancora provate.

Le matite erano in una confezione
della Conté che comprendeva:
  • 1 Pierre Noire 2B (mina nera)
  • 1 fusaggine 2B (carboncino)
  • 1 seppia (marrone)
  • 1 sanguigna (è un colore tendente al rosso ruggine)
  • 1 bianca
  • 1 grafite 2B (una comunissima matita di grafite)
Il prezzo non lo ricordo più, ma ricordo di esser stato spinto dalla presenza della sanguigna, perché non l'ho mai usata ed ero incuriosito dal possibile effetto che si poteva ottenere ....

In nome di questo principio ho così realizzato il ritratto di cui sotto, copiato da una foto ritagliata da un giornale piuttosto datato (quando mi capita di vedere dei soggetti che mi interessano, mi limito a ritagliarli e a metterli in un apposita cartella che poi utilizzo al momento opportuno, ma  nel far questo, alle volte passano anche alcuni anni).



Il disegno incriminato
 La carta utilizzata è una Fabriano 2 (da 110 g) ruvida (24 x 33 cm)

Inizialmente, nelle mie intenzioni doveva essere utilizzata solo la sanguigna, poi certi vizi duri a morire (derivati da vecchie abitudini ereditate realizzando quadri a olio) mi hanno spinto a volere zone più scure, tra l'altro usando un tratteggio veramente penoso.

Purtroppo per me, il risultato non è stato quello atteso, inanzi tutto perché non ho utilizzato la tecnica che volevo, e poi perché non accontentandomi del risultato ottenuto con la sola sanguigna ho usato anche altre due matite, e nello specifico la seppia e la fusaggine, e questo per aumentare la "gamma cromatica" della sanguigna" che, si sa,  è piuttosto limitata (cioè la sanguigna ha un grado di scuro che, nonostante si insista con la pressione sul foglio, non riesce ad oltrepassare certi limiti).

Infine, nonostante abbia usato il metodo della griglia per ottenere le linee di costruzione (con matita HB) proporzionate correttamente e in maniera molto più rapida che a mano libera (mi sarei dovuto fidare totalmente del solo occhio in questo caso), ho commesso l'errore di usare una foto piccola con particolari difficili da individuare e molto confusi, errore che ho poi cercato di arginare scannerizzando la foto e ristampandola su un normale foglio A4 da copisteria, anziché su carta fotografica, commettendo un secondo errore perché i contorni si sono confusi e non mi hanno dato la precisione che cercavo.
Per pura poltronite (della quale sono affetto da tenera età) ho sorvolato e continuato la mia opera (ma a questo punto sarebbe meglio dire operetta) fino ad ottenere il soggetto su esposto, scoprendo poi, dopo attenta analisi, che la mia superficialità mi ha portato ad ottenere un volto avente alcune imprecisioni più o meno serie tra le quali spiccano gli occhi non perfettamente in linea, e il labbro inferiore alquanto impreciso.

Da questo ho tratto l'insegnamento che per ottenere un disegno decente bisogna:
  • usare un'immagine i cui dettagli siano individuabili il più facilmente possibile
  • una volta decisa la tecnica da utilizzare, attenersi alle regole dettate dalla stessa durante tutta l'esecuzione dell'opera
  • essere meno taccagno! (mi riferisco al fatto di aver usato un foglio normale anziché una carta fotografica)

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