Sebbene io non sia una persona che accumula oggetti usati per il gusto del collezionismo, mi capita spesso di ritrovarmi con quantità notevoli di vario tipo, la cui destinazione normale sarebbe la discarica comunale (dopo previa differenziazione naturalmente).
Tra gli oggetti più accumulati, brillano le schede telefoniche per telefono a cabina e quelle di ricarica per la sim del telefonino (o della scheda HSDPA per navigare sul web).
Va detto, per chiarezza, che molte di queste non provengono da un mio utilizzo diretto, ma sono state richieste ad amici o parenti nel corso degli anni.
Per motivi vari, a un certo punto, alcune di queste ho iniziato a “trasformarle in collezione”, poiché mi sono accorto della rarità e della particolarità di alcune (le schede telefoniche per cabina, cominciai quasi quando uscirono in commercio, per le ricariche della sim, iniziai dal 1997 quando acquistai il primo cellulare), destinando i doppioni a un eventuale scambio, o alla pattumiera.
Recentemente, queste ultime mi sono capitate tra le mani, e giacché per molte di esse la definizione doppioni è limitata in quanto ci si trova davanti ad un numero considerevole di schede uguali, ho cominciato a chiedermi se per caso, potevo adoperarle per qualcosa di utile.
Non tutte le schede sono dello stesso materiale o dello stesso spessore, ma parlando di quelle di ultima generazione, bisogna dire che sono realizzate in un materiale molto simile a quello utilizzato per realizzare le carte da gioco (forse addirittura lo stesso), il quale si rivela ottimo per alcuni scopi.
A questo punto alla luce di quest’ultima affermazione, qualcuno dotato di spirito potrebbe suggerire di farne castelli nei momenti di relax, o di applicarle con delle mollette da bucato ai raggi della ruota della bicicletta, con lo scopo di produrre un suono particolare durante le corse “alla bersagliera”….
Parlando seriamente invece, ricordo di aver accennato già in un altro post che il mio hobby principale è il disegno, quindi cercherò di descrivere qui di seguito, come ho utilizzato le schede per un uso che assecondasse i miei scopi.
1 - Usare le schede per provare il pennello durante le inchiostrazioni.
L’idea di usarle in questo modo mi è venuta girando nel web alla ricerca di informazioni sul disegno; tra i tanti siti che trattano l’argomento, alcuni sono veramente ottimi.
Uno tra questi è kinart.it, sito orientato sul disegno e illustrazione in genere, ma con un occhio di riguardo verso il fumetto, che contiene anche parecchi tutorials sviluppati da professionisti del settore. Da Kinart, ho attinto parecchie informazioni che difficilmente avrei potuto ottenere altrove (almeno come siti italiani). In altre parole, per uno come me che non proviene da una scuola artistica e ha dovuto agire sempre da autodidatta, ha rappresentato una vera manna dal cielo (assieme ad altri siti altrettanto utili naturalmente, e che eventualmente citerò in prossimi post), e mi ha permesso di colmare alcune lacune che mi trascinavo da troppo tempo.
Poiché cercavo informazioni sull’inchiostrazione, una volta entrato nel sito suddetto, sono stato indirizzato verso un'ottimo tutorial che ad un certo punto, suggerisce di provare il pennello su una superficie non permeabile, ai fini di evitare che sgoccioli sul disegno da inchiostrare, e per questo scopo utilizza una carta da gioco.
Dato che non avevo a portata di mano carte da gioco, ho dovuto pensare velocemente a un materiale simile da poter adoperare per questo scopo, e stranamente sono stato particolarmente ispirato, così che mi è venuto in mente quasi subito di poter usare una scheda di ricarica per telefonini.
Va detto che della scheda utilizzo entrambe le facce. Questo tra i tre metodi di riutilizzo descritti in questo post, è quello che ritengo il più valido, perché mi permette di utilizzarle a tutti gli effetti, e di considerarle veramente “esauste” quando le butto via.
Ah! Dimenticavo! Se qualcuno fosse interessato a vedere il tutorial, basta che vada all’indirizzo http://tutorialkinart.blogspot.com/2007/06/fddfdfd.html, oppure su http://www.kinart.it/, e cerchi inchiostrazione - 1 - Faila.
2 - Usare le schede come formine rigide.
Ricordo che alle elementari, c’era un mio compagno, che possedeva delle formine rigide dello stesso materiale utilizzato per le squadrette per disegno tecnico, probabilmente trovate nelle patatine, o con le merendine. Queste, avevano le più svariate forme, dal quadrato al cerchio all’esagono per parlare delle forme semplici, fino ad arrivare a quelle stilizzate di casa, albero o automobile.
A pensarci bene, nei negozi di articoli da disegno esistono in vendita prodotti migliori, quali cerchiografi, ellissografi, e curvilinee di vario tipo, ma poiché mi serviva una sola forma in particolare, e non volevo affrontare acquisti che si sarebbero rivelati inutili, ho considerato questa realizzazione.
Per la costruzione sono necessari:
Le schede, naturalmente, un taglierino o cutter, una squadretta per disegno tecnico, e un curvilinee per i tratti non rettilinei (o altro oggetto che aiuti a tracciare curve, se non le si vuole tracciare a mano libera).
Da questo si deduce che è molto più facile disegnare forme squadrate rispetto a quelle curve, (salvo che non si sia dotati di una particolare manualità), per questo motivo suggerisco di rivolgersi a quest’utilizzo solo in casi simili al mio, in cui la forma da realizzare è semplice e non presenta alti tempi di realizzazione.
In tutti gli altri casi, una visita alla cartoleria è d’obbligo!
3 - Usare le schede come schermo salva gomma.
Durante le mie navigazioni sul web, mi è capitato di visionare parecchi siti, italiani e stranieri, dedicati al disegno, per questo motivo non ricordo più in quale sito mi è stata suggerita l’idea che descriverò in seguito.
Quando si disegna a matita, può capitare di commettere degli errori naturalmente; la gomma in questi casi, si rivela un grande aiuto.
Che succede però, se la parte da eliminare è di dimensioni ridotte, oppure è racchiusa in uno spazio strettissimo delimitato da zone di matita da salvare?
Una soluzione, è quella di prendere una lama e produrre porzioni di gomma talmente piccole e affilate da poterle adattare allo scopo. È un sistema che ho adottato anch’io, dai tempi della scuola, ma purtroppo presenta dei difetti:
1) Le piccole parti di gomma, hanno vita, finché le stesse sono manipolabili. Si produce quindi del materiale non utilizzato, il che rappresenta uno spreco.
2) Si riduce, di fatto, la durata della gomma.
Nel sito in questione (del quale non ricordo il nome, ma m’impongo di aggiornare il post appena lo scopro), era mostrata una lamina di metallo di dimensioni molto simili a quelle di una scheda telefonica (guarda un po’), la quale presentava dei “vuoti sagomati” tali da permettere la cancellatura delle parti indesiderate, e prevenendo quella delle zone corrette.
Giacché la forma e le dimensioni dell’originale lo suggerivano, ho pensato bene di realizzarne una con una scheda di ricarica (usando gli stessi materiali usati al punto 2), la quale si è rivelata ottima per questo scopo.
Un ultimo chiarimento
In alcune delle immagini a corredo degli esempi, ho mostrato schede verniciate oppure ricoperte di carta colorata, e questo per meglio evidenziare la loro forma dal foglio bianco. In realtà io le uso senza decorazioni di nessun genere.
Niente e nessuno vieta di trasformarle in questo modo, ci si può disegnare, verniciare, o applicare sopra ogni tipo di motivo, ghirigori o quello che la fantasia suggerisce. Per maggiore praticità di utilizzo però, sarebbe meglio usarle al naturale, evitando abbellimenti che comportino aumenti di spessore (limiterebbero l’uso con la gomma), o d’impermeabilità (in questo caso sarebbe precluso l’utilizzo per l’inchiostrazione descritto al punto 1).
Bisogna sempre ricordare che tutto ciò che si fa per abbellirle, non deve andare a discapito della funzionalità.
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